Veeam v12.1 – Security and Compliance Analyzer

In un precedente post, siamo andati ad esplorare le nuove e più interessanti funzionalità della versione 12.1 di Veeam B&R.

In questo post andremo più nel dettaglio del tool che ci consente di tenere sotto controllo lo stato della nostra infrastruttura di backup: il Security and Compliance Analyzer.

INTRODUZIONE

Quando progettiamo e implementiamo le nostre infrastrutture di backup, fare attenzione alle regole di sicurezza è ormai imprescindibile.

Esistono una serie di considerazioni generali che ci aiutano ad hardenizzare i nostri server, cosi come molte best practice che dovrebbero essere applicate ai nostri backup.

Il nuovo tool Security and Compliance Analyzer ci consente appunto di avere un resoconto semplice e intuitivo dell’implementazione di queste best practice sul nostro server di backup.

Andiamo a vedere nel dettaglio il suo funzionamento.

IL TOOL

L’accesso al tool è ben visible nella barra principale della Veeam Console:

Come anticipato in precedenza, i controlli sono divisi in due sezioni: “Backup Infrastructure Security” e “Product Configuration”.

BACKUP INFRASTRUCTURE SECURITY

Come possiamo vedere, si occupa di controllare l’implementazione di di alcune buone pratiche definite per il sistema operativo Windows che ospita il nostro backup server.

  • I primi settaggi che vengono consigliati riguardano la disabilitazione di quei servizi considerati critici, poiché consentono l’interazione remota con il nostro server, ovvero il “Remote Desktop”, il “Remote Registry” e il “Windows Remote Management”.
  • Si passa poi al poco considerato Windows Firewall: la best practice è quella di tenerlo sempre attivo, andando a lavorare con le inbound e outbound rule in caso di necessità. Nota: Veeam B&R crea automaticamente le firewall rule necessarie per far comunicare i propri componenti tra loro.
  • Si consiglia poi di disabilitare le funzionalità “WDigest credentials caching” e “Web Proxy Auto-Discovery service” per prevenire attacchi alle credenziali o di tipo MITM.
  • Il controllo seguente è sulle versioni deprecate di SSL e TLS, come SSL 2.0, SSL 3.0, TLS 1.0 e TLS 1.1, che dovrebbero essere anch’esse disabilitate.
  • Per quanto riguarda possibili attacchi malware basati su script, buona norma è tentare di limitarli disabilitando lo “Windows Script Host”.
  • Tornando ai protocolli deprecati, anche SMBv1 è tra quelli da disabilitare, poiché affetto da numerose vulnerabilità. Nota: a partire da Windows Server 2016 è disabilitato di default.
  • L’ultimo protocollo da disabilitare è il “Link-Local Multicast Name Resolution”, per limitare attacchi di spoofing e MITM.
  • Infine, viene verificata la sicurezza sul protocollo SMBv3, controllando che siano attive le impostazioni per prevenire attacchi di tipo NTLMv2 relay.

PRODUCT CONFIGURATION

Passiamo ora ai controlli sulle impostazioni lato software.

Le strategie e le configurazioni che Veeam ci consiglia sono ovviamente mirate alla salvaguardia dei nostri backup.

  • MFA per la VBR console: dall v12 è possibile abilitare la multi-factor authentication sulla console di backup.

  • Immutable or offline media: per proteggere i file di backup, si consiglia l’utilizzo di almeno un repository con la funzionalità di immutabilità dei dati attiva o un media che può essere scollegato dalla rete, come tape o rotated drives.
  • Password loss protection: settaggio di Veeam Enterprise Manager che consente di decriptare i nostri dati di backup nel caso in cui la password di encryption venga persa.
  • Dominio o non dominio?: Veeam ci consiglia di lasciare il nostro server, e il resto dei componenti dell’infrastruttura, a Workgroup. Nota: nel caso in cui si voglia utilizzare il join con AD, è buona pratica creare un dominio di management dedicato esclusivamente all’ambiente di backup.
  • Email notification: ricordarsi sempre di attivare le notifiche tramite email, è indispensabile per tenere sotto controllo l’esito dei backup e gli altri eventi che accadono nel sistema.
  • 3-2-1 rule: la regola d’oro ci consiglia di avere almeno 3 copie del dato (compreso il dato originale, quindi due copie di backup), su almeno 2 media differenti e 1 copia offsite. Nota: la regola si è ormai evoluta in 3-2-1-1-0, dove il secondo 1 è la copia offline/immutabile, e lo 0 indica la necessità di implementare una procedura automatizzata di validazione dei nostri backup, e senza errori durante i test di verifica.

  • Reverse Incremental: è il metodo che produce più operazioni di lettura e scrittura sul nostro repository, da abbandonare in favore dell’incrementale standard.
  • Unknown Linux servers: nel caso si debbano aggiungere server linux alla nostra infrastruttura di backup, è consigliato trustarli in maniera manuale piuttosto che automatica.
  • Configuration Backup: da best practice, il backup della configurazione dovrebbe essere salvato su un repository esterno al backup server stesso. Nota: dalla 12.1 è possibile selezionare anche per questo task un repository object storage immutabile.
  • Proxy traffic encryption: se i nostri proxy virtuali utilizzano il transport mode di tipo network, è consigliato l’utilizzo dell’encryption (NBDSSL).
  • Physical Hardened repository: per ridurre la superficie di attacco, il repository di tipo hardened dovrebbe risiedere su un server fisico (e con dischi locali) anziché su uno virtuale.
  • Network traffic encryption: per consentire una comunicazione sicura nella nostra rete di backup, sia verso internet che verso le reti private, si consiglia di abilitare globalmente l’encryption nelle impostazioni generali del software.
  • Linux authentication: la best practice consiglia di non utlizzare l’autenticazione basata su password per i nostri server linux, ma di entrare in SSH tramite l’utilizzo della coppia chiave pubblica-chiave privata, prevenendo attacchi di tipo brute force e MITM.
  • Backup services: si consiglia di utilizzare “Local System” come account per i nostri servizi Veeam.
  • Configuration backup encryption: si consiglia di utilizzare l’encryption anche sul backup della configurazione di Veeam, per una gestione più sicura dei dati sensibili presenti nel DB.
  • Password rotation: il controllo è sulle credenziali dei vari componenti aggiunti alla nostra infrastruttura di backup e sulla password di encryption, che dovrebbero essere cambiate almeno una volta all’anno.
  • Hardened repository access: come best practice, l’SSH su questo tipo di repository dovrebbe essere disabilitato.
  • S3 object lock type: questo controllo verifica che l’immutabilità impostata sugli S3 aggiunti su Veeam sia di tipo Compliance (non modificabile) e non di tipo Governance (modificabile), andando incontro ad eventuali politiche sul trattamento del dato (es: GDPR) ed ovviamente alla sicurezza di effettiva immutabilità dei backup.
  • Backup encryption: soprattutto se i nostri backup vengono salvati su un repository cloud, è buona norma abilitare l’encryption a livello di singolo job.
  • Latest updates: si consiglia di tenere il software Veeam B&R sempre aggiornato all’ultima release/patch.

IMPLEMENTAZIONE

Per facilitare l’implementazione della maggior parte di queste best practice, Veeam ha messo a disposizione sulle proprie KB uno script in powershell che corregge tutti gli 11 punti relativi alla backup infrastructure e 2 punti relativi alla product infrastructure, mentre le impostazioni che necessitano di settaggi custom (come, ad esempio, l’impostazione del nostro mail server, la scelta di un repository, gli utenti per cui attivare l’MFA, ecc..) sono ovviamente lasciate alla configurazione manuale da parte del backup administrator.

Di seguito il link per scaricare lo script: https://www.veeam.com/kb4525

UTILIZZO

Il tool può essere utilizzato sia in maniera interattiva che automatica.

È possibile, infatti, impostare un report con schedulazione giornaliera e invio tramite email.

Infine, è possibile anche escludere uno o più parametri dai controlli, marcandoli come “suppressed”.

CONCLUSIONE

Non ci stancheremo mai di ripetere quanto sia importante la sicurezza, soprattutto per i backup, che sono la nostra ultima difesa contro la perdita o la corruzione dei nostri dati. Questo strumento migliorato è un buon punto di partenza per aiutarci a tenere la situazione sotto controllo.

Concludiamo il post riproponendo i soliti altri link utili riguardanti la sicurezza e le best practice, con la speranza che anche il Security and Compliance Analyzer venga sempre più sviluppato e migliorato secondo le linee guida in continua evoluzione.

https://helpcenter.veeam.com/docs/backup/vsphere/security_guidelines.html?ver=120

https://bp.veeam.com/security

https://go.veeam.com/rs/870-LBG-312/images/veeam-security-checklist.pdf 

https://go.veeam.com/rs/870-LBG-312/images/veeam-security-best-practices-2022.pdf

https://community.veeam.com/cyber-security-space-95/hardening-veeam-12-server-the-definitive-checklist-4255

Buon lavoro! 💚

Veeam v12.1 – What’s New

In questo post andiamo a descrivere in maniera generale le nuove e principali funzionalità dell’ultima versione Veeam Data Platform 12.1.

Senza dubbio, la principale abilità aggiunta al motore del software è la Malware Detection, ovvero la capacità di individuare ed identificare i cyber attacchi, sfruttando tre nuove tecnologie:

Inline malware detection: basata su metodi di ML (Machine Learning), effettua un’analisi in tempo reale e a basso impatto del flusso di backup per individuare possibili attività di criptazione in atto sui dati

Suspicious file system activity detection: ricerca, tramite l’indicizzazione del file system guest, file sospetti, come estensioni di malware conosciute, ransom notes, ecc..; analizza inoltre attività del file system, comparando gli indici precedenti allo scopo di individuare modifiche sospette, come ad esempio sul numero e la tipologia dei file presenti

Early threat detection: sfrutta le Veeam Incident API per ricevere da EDR/XDR notifiche su possibili infezioni in atto nei server della nostra infrastruttura; questo consente a Veeam B&R di marcare i corrispondenti successivi backup come compromessi; è possibile inoltre attivare un backup automatico sul server infetto come risposta a questo evento, in modo tale da cercare di mettere al sicuro più file possibili prima che l’attività di criptazione venga completata

Il secondo importante aspetto riguarda la capacità di rispondere ad un possibile attacco malware in maniera più rapida ed efficiente. Le funzionalità in grado di svolgere questa importante innovazione sono:

Scan backups with YARA: oltre al classico scan con antivirus, in questa versione Veeam ha introdotto la possibilità, per effettuare i controlli in fase di restore, di ultilizzare anche le YARA rule, parti di codice basati su pattern specifici a seconda del tipo di ricerca o dei file che si vogliono trovare (ad esempio per una particolare famiglia di malware); lo scan è ora in grado di ricercare più rapidamente, in maniera sequenziale o binaria, un file di backup non infetto, velocizzando le operazioni di restore a seguito di un attacco; è possibile inoltre utilizzare job di SureBackup in modalità only scan (senza Virtual Lab)

Avoid reinfection with threat tracking: in questa nuova versione, il software è in grado di individuare e tenere traccia di quali sono i potenziali backup infetti, in modo da evitare eventuali restore di file già compromessi; in caso di falsi positivi, è possibile settare manualmente una esclusione

Event forwarding: con l’introduzione del supporto di Syslog, Veeam è in grado di inviare qualsiasi evento ad un SIEM di nostra scelta, in modo tale da attivare meccanismi di reazione a determinati incidenti di sicurezza registrati dal software

Infine, è stata migliorata la sicurezza e la compliance di determinate operazioni.

Four-eyes authorization: impostazione che attiva un doppio controllo su particolari operazioni sensibili, come ad esempio la cancellazione di un backup, di un repository o l’aggiunta di un nuovo Veeam Administrator, permettendo di limitare gli errori accidentali o i tentativi di compromissione da parte di un utente malevolo; nello specifico, quando un admin effettua una di queste operazioni, è richiesta l’approvazione di un secondo admin entro un lasso di tempo configurabile, scaduto il quale la richiesta viene rigettata

Key Management Server (KMS) integration: grazie all’integrazione con KMIP (Key Management Interoperability Protocol), è ora possibile utilizzare un qualunque KMS supportato per effettuare la rotazione automatica delle chiavi di encryption

Security and compliance analyzer : tool integrato nella VBR console, consente di verificare in maniera manuale o schedulata la compliance a specifiche baseline di sicurezza della nostra infrastruttura di backup, assicurando che siano applicate le varie best practice del software; è stato migliorato rispetto alla v12, introducendo numerosi controlli in più, e attivando la possibilità di schedulare un report ed inviarlo tramite email

Veeam Threat Center: una specifica dashboard di Veeam ONE è ora integrata nella VBR console, e consente di mettere in evidenza gli eventi malevoli identificati, i possibili rischi e punti critici, nonché uno score sullo stato generale della nostra infrastruttura di backup basato sull’implementazione delle varie best practices consigliate dal software

Altre importanti funzionalità sono:

Backup di object storage: grazie ad una architettura storage-agnostica, è stata introdotta la possibilità di effettuare il backup di sorgenti di tipo object storage, proteggendo i dati dei nostri bucket, siano essi on-prem o in cloud

Sviluppo del motore CDP: la Veeam Continous Data Protection, che consente di ottenere gli RPO più piccoli per i nostri backup, è stata migliorata sia in termini di funzionalità (4x numero di VM-vDisk supportati) che di efficienza (ridotto di 2x i requisiti computazionali); introdotta inoltre la possibilità di effettuare test di failover senza interrompere le attuali repliche

Veeam AI assistant: ecco all’interno della VBR console il nostro “assistente personale” basato su modello OpenAI, che può essere utilizzato, grazie al suo apprendimento della documentazione ufficiale Veeam, per aiuti e consigli sulla nostra infrastruttura di backup

Appena possibile, in futuri post si andranno ad approfondire singolarmente alcune di queste nuove funzionalità.

Per i dettagli di tutte le numerosissime feature introdotte con la Veeam Data Platform 12.1 vi rimando al seguente documento ufficiale.

https://www.veeam.com/veeam_backup_12_1_whats_new_wn.pdf

Buon lavoro! 💚

How To – Upgrade to Veeam Data Platform 12.1

A partire dallo scorso dicembre 2023, la ISO con l’ultima versione del software 12.1 è disponibile per il download sul sito Veeam.

https://www.veeam.com/download-version.html

Per poter aggiornare il software in maniera sicura e controllata, è bene valutare prima una serie di aspetti fondamentali.

ATTIVITA PROPEDEUTICHE

LICENZA

Per poter procedere con l’aggiornamento è necessario effettuare, come prima cosa, la verifica di validità della licenza, ovvero il contratto di supporto deve essere attivo e non scaduto.

REQUISITI E MATRICE DI COMPATIBILITA

Il secondo passaggio è la verifica dei requisiti minimi di compatibilità dei vari sistemi/componenti che interagiscono con il nostro ambiente di backup, ad esempio: il backup server, i proxy, gli hypervisor, i backup repository, etc..

Per tutti questi componenti dobbiamo assicurarci che tutte le loro specifiche hardware e software siano in matrice con la nuova versione di Veeam 12.1 (ad esempio, le versioni di vCenter e di Esxi devono essere almeno alla 6.x)

https://helpcenter.veeam.com/docs/backup/vsphere/system_requirements.html?ver=120

https://helpcenter.veeam.com/docs/backup/vsphere/platform_support.html?ver=120

UPGRADE PATH

È inoltre necessario verificare l’upgrade path del software stesso, ovvero qual è la versione minima che dobbiamo avere per poter aggiornarlo direttamente senza dover fare più di step di versione: in questo caso, per poter aggiornare all’ultima build della12.1 (build 12.1.1.56), è necessario avere almeno tra la versione 10a (10.0.1.4854)  e la versione 12 (12.0.0.1420 P20230718) .

PORTE E PERMESSI

Come ulteriore consiglio, è sempre bene verificare nuovamente le porte su cui dovranno comunicare i vari componenti e i permessi configurati per svolgere tutte le operazioni, poiché, soprattutto per salti di versione più grandi, potrebbero esserci state modifiche nel tempo sui requisiti necessari.

https://helpcenter.veeam.com/docs/backup/vsphere/used_ports.html?ver=120

https://helpcenter.veeam.com/docs/backup/vsphere/required_permissions.html?ver=120

Per informazioni più dettagliate, potete trovare la checklist completa con tutti i controlli consigliati da Veeam qui o sul documento ufficiale di release notes

https://helpcenter.veeam.com/docs/backup/vsphere/upgrade_vbr_byb.html?ver=120

https://www.veeam.com/veeam_backup_12_1_release_notes_rn.pdf

PRE-AGGIORNAMENTO

Come step operativi prima di iniziare l’aggiornamento, ricordarsi di:

  • controllare che l’ultima sessione di backup sia terminata con successo
  • disabilitare tutti i job; se è presente qualcosa in running, attendere possibilmente il completamento
  • effettuare il backup del database SQL
  • effettuare il backup della configurazione di Veeam
  • effettuare una snapshot del backup server (in caso di server virtuale)

Ok, partiamo ora con l’installazione!

AGGIORNAMENTO

  1. Start setup

  1. Selezionare il prodotto da aggiornare

  1. Leggere e accettare il license agreement

  1. Verificare i componenti che verranno aggiornati

  1. Inserire un file di licenza con supporto attivo

  1. Installare, se necessario, eventuali componenti aggiuntivi mancanti

  1. Specificare l’account di servizio

  1. Specificare l’istanza SQL e il nome del DB

  1. Confermare l’eventuale upgrade del database

  1. Iniziare l’aggiornamento

  1. Fine aggiornamento

POST-AGGIORAMENTO

Terminato l’aggiornamento, aprire la console, seguire il wizard di upgrade dei componenti remoti (se non selezionato in fase di upgrade) e riattivare i job disabilitati in precedenza.

Riferimenti ufficiali dell’upgrade con maggiori dettagli qui:

https://helpcenter.veeam.com/docs/backup/vsphere/upgrade_vbr.html?ver=120

Buon lavoro! 💚